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Femminicidio di Bovolenta, individuato e agganciato nel fiume il furgoncino del compagno di Sara

Difficile il recupero del mezzo a causa della piena del Bacchiglione, trovato sull’argine il cellulare dell’uomo. Si trova al centro del fiume, a 5 metri di profondità. Dopo due giorni di ricerche è stato ripescato il corpo di Pittarello

I sommozzatori dei vigili del fuoco sono riusciti nel pomeriggio del 29 febbraio a calarsi nel Bacchiglione e ad agganciare il furgone inabissatosi due giorni fa nel fiume nella zona di Bovolenta.

Si stanno pianificando le fasi successive per riuscire a riportare il mezzo in superficie.

Nel primo pomeriggio del 29 è stato invece ripescato il corpo senza vita di Alberto Pittarello.

Erano riprese all’alba e sospese nel primo pomeriggio di mercoledì 28 febbraio, per le condizioni meteo avverse le operazioni dei vigili del fuoco sul fiume Bacchiglione, a Bovololenta, dove si sta tentando di recuperare il furgone Nissan di Alberto Pittarello, il compagno della donna uccisa a coltellate.

Erano state già sospese la sera precedente: la forte corrente e l'eccezionale portata d'acqua del fiume, in fase di piena, non consentivano ai pompieri di lavorare in sicurezza. Il furgone si trova al centro del fiume, a 5 metri di profondità

Le immersioni delle squadre dei sommozzatori sono riprese alle prime luci dell’alba.

La piena causata dal maltempo nel fiume Bacchiglione rende difficile le operazioni per il recupero del mezzo individuato martedì 27 febbraio in acqua a Bovolenta (Padova), che potrebbe corrispondere al furgone di Alberto Pittarello, compagno di Sara Buratin, trovata morta accoltellata nella casa della madre.

Sul posto i vigili del fuoco, assieme ai carabinieri del Nucleo investigativo. Ricerche rese difficili dal maltempo

Nel pomeriggio di mercoledì 28 sono state ritenute dai vigili del fuoco troppo rischiose le operazioni di recupero del furgoncino di Alberto Pittarello, finita nelle acque del Bacchiglione

Il mezzo si trova come ha rilevato l'eco scandaglio a 5 m di profondità nel centro del letto del fiume, un sub dei vigili del fuoco è arrivato sino a un metro di profondità dove già non si ha nessuna visibilità.

I vigili del fuoco hanno ripreso a lavorare nel fiume giovedì 29 aggangiando il furgoncino. Tutte le ipotesi ancora aperte

Non è esclusa l'ipotesi di un suicidio dell'uomo, ma non viene trascurata nessun'altra pista, come quella di una fuga, magari con un altro veicolo.

Sull'argine del Bacchiglione, tuttavia, è stato rinvenuto il cellulare dell'uomo. Sulla strada che costeggia l'argine, in località di Ca' Molin, sono stati inoltre trovati segni evidenti di pneumatici, con una direzione che porta verso il fiume.

Pubblicato su La Tribuna Di Treviso