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Chiese in Provincia di Treviso - città di Farra Di Soligo: Chiesa di Santa Maria ad Nives

Chiesa di Santa Maria ad Nives

TREVISO / FARRA DI SOLIGO
Via Cal della Madonna - Farra di Soligo (TV)
Culto: Cattolico
Diocesi: Vittorio Veneto
Tipologia: oratorio
la chiesa attuale è il risultato di più fasi costruttive che hanno ampliato, restaurato ed in parte ricostruito la chiesa originaria a navata unica con torre campanaria. E' con gli interventi della seconda metà dell'Ottocento che viene definita la chiesa odierna: fra il 1842 e il 1900 viene edificato il complesso presbiterio-absidale, la sacrestia e si interviene nella navata esistente, presumibilmente nella copertura, nell'orditura architettonica e negli intonaci interni. Percorrendo Cal... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

la chiesa attuale è il risultato di più fasi costruttive che hanno ampliato, restaurato ed in parte ricostruito la chiesa originaria a navata unica con torre campanaria. E' con gli interventi della seconda metà dell'Ottocento che viene definita la chiesa odierna: fra il 1842 e il 1900 viene edificato il complesso presbiterio-absidale, la sacrestia e si interviene nella navata esistente, presumibilmente nella copertura, nell'orditura architettonica e negli intonaci interni. Percorrendo Cal della Madonna provenendo dal paese in direzione del cimitero, la chiesa emerge all'interno di una lottizzazione che ha edificato l'area campestre che circondava la chiesa (i broli), lasciandole attorno un'area verde di solamente 1200 mq. circa. Dalla strada una breve rampa in ghiaia e erba conduce al sagrato

Pianta

a navata unica, con presbiterio, abside e sagrestia annessa (con accesso dal lato destro transetto). L’edificio ha struttura in pietrame misto e malta di calce, in cui emergono i blocchi in pietra arenaria locale negli angoli della struttura. Le indagini condotte hanno evidenziato che l’apparato architettonico interno, lesene e cornicioni, è sovrapposto ad una superficie intonacata e dipinta ad affresco

Aula

ha lunghezza di mt. 11.35 circa e larghezza di mt 5.76 per un’altezza di mt. 5.90

Presbiterio

ha larghezza di mt. 6.47 e profondità di mt. 2.79; è suddiviso in tre settori: i due laterali hanno altezza massima della volta a botte di mt. 4.78, quello centrale, con copertura a cupola, presenta altezza massima di mt. 6.38

Pavimenti e pavimentazioni

si evidenzia la presenza nell’aula di una precedente pavimentazione in pastellone, su cui è stata appoggiata la pavimentazione in pietra e cotto esistente; la pavimentazione in getto di cls copre una trincea realizzata nella prima guerra mondiale

Facciata

dotata di timpano e paraste laterali concluse dalle cornici e ornata da una cornice di gronda. Nel timpano va notata l’elegante finestra quadrilobata; due finestre, presumibilmente di intervento tardo ottocentesco, illuminano l’aula. Tracce di altri tre fori più piccoli sono individuabili nella porzione inferiore della muratura. L’attuale portale di ingresso è di successiva realizzazione; lateralmente al portale, la caduta dell’intonaco ha fatto emergere alcuni affreschi riconducibili al XIV o XV secolo. Su una pietra angolare è incisa un’iscrizione presumibilmente paleo veneta

Prospetto Sud

mostra chiaramente i segni delle trasformazioni che l’edificio ha subito negli anni

Sagrato

sopraelevato, raggiungibile dalla strada frontale mediante rampa delimitata da due muretti in pietrame; i sondaggi hanno confermato l’impiego cimiteriale riportato nei documenti storici

Campanile

a un metro e mezzo dalla chiesa; si tratta di una torre mozza, vuota e priva di copertura a seguito dei danni della Grande Guerra; consiste in un parallelepipedo cavo a pianta quadrata aventi dimensioni di cm. 380x381xH935 ca. Vi si accede tramite un foro rialzato dal terreno circostante. Il vuoto interno a tutta altezza, ove un tempo era ospitata la scala in legno, ha dimensioni di ca. cm. 180x185xH890. La torre ha struttura in pietrame misto e malta di calce, in cui emergono i blocchi in pietra arenaria locale. Le fondazioni sono in pietrame misto. La pavimentazione interna è coperta da materiale di riporto e non è al momento leggibile

XIV - 1326 (realizzazione chiesa intero bene)

prima attestazione dell'esistenza della chiesa e del cimitero circostante.

XV - XVI (realizzazione chiesa intero bene)

1475-1599: la chiesa è visitata dal vescovo quattro volte, ma non sono riportate informazioni utili inerenti la struttura dell’edificio. 1599: la chiesa ha un portico in cui si trova un altare. Mancano invece sia la croce che la pila dell’acquasanta.

XVII - 1693 (realizzazione chiesa intero bene)

1602: oltre al portico dinanci la porta della chiesa è presente una pila dell’acqua santa che è de fuori e alcune pitture. La visita richiede alcuni interventi. 1633: manca la pietra sacra dell’altare 1637: manca ancora la lapide sacra dell’altare. 1641: c’è un altare nel quale (in quo) è dipinta l’immagine di S. Giovanni Battista. Secondo Sanzovo l’espressione in quo lascerebbe supporre si tratti di un affresco. 1693: la chiesa deve essere riparata affinché a causa della pioggia “non marcisca”.

XVIII - 1752 (realizzazione chiesa intero bene)

1729: la chiesa è ancora in condizioni “precarie”: la visita richiede che siano rimossi i sassi indecorosi presenti all’interno (una pavimentazione in acciottolato sconnessa o i resti di un crollo?) e che sia rimessa a nuovo la chiesa. 1742: “i sassi” non sono ancora stati rimossi. Nella visita si prescrive di sistemare il pavimento. L’odierno pavimento in pietra potrebbe essere stato realizzato a seguito di tale ripetuta richiesta. 1752: nella relazione Bassanello la chiesa risulta benefizio semplice o chiericato. Il beneficiario era il Nob. Ser. Ab. Onigo di Treviso, che la manteneva delle necessarie suppellettili. "La chiesa di Santa Maria detta in Broi un solo altare, in cui vi è la divota immagine della B.V. dipinta in sul muro a fresco". Tale affresco potrebbe essere stato distrutto con la demolizione della parete terminale dell’aula durante i lavori di ampliamento. Uno scritto del 1927 nomina però un dipinto di Madonna con Bambino conservato al Museo diocesano di Vittorio V.to

XIX - 1867 (realizzazione chiesa intero bene)

1812: la chiesa è rappresentata nella mappa del Catasto napoleonico con un errore grafico. 1830: la mappa dei terreni e dei boschi del Catasto austriaco non contiene nessuna informazione relativa a singoli fabbricati. 1842: nella mappa del Comune censuario di Farra la chiesa (m.n 415) è contrassegnata con la lettera “K”. La chiesa ha ancora il sedime a “L”, come già nella mappa napoleonica (errore grafico da addebitare alla vicinanza fra torre e aula), ma l’aula è di minore lunghezza e si sovrappone perfettamente all’esistente. 1867: la chiesetta è di spettanza particolare della abbazia di tal nome istituita dalla nobile famiglia Onigo-Farra, usufruita attualmente dal sacerdote don Carlo Soldera.

XX - 1922 (realizzazione chiesa intero bene)

1900: nella mappa d’impianto italiana Sez. B Fg. 8 m.n. A la chiesa presenta sedime perfettamente sovrapponibile all’odierno con presbiterio, abside e sacrestia. Il confronto con la mappa austriaca evidenzia pertanto che la chiesa è stata oggetto di ampliamento nell’arco temporale compreso fra il 1842 e il 1900. 1915-1918: durante il primo conflitto mondiale la chiesa viene profanata nella prima settimana dell’invasione (10-18 novembre 1917) e successivamente convertita in una stalla per cavalli e così per diversi mesi. I danni riportati vengono descritti in due relazioni del parroco di Farra, don Desiderio Calderer. In una prima relazione schematica data 1° maggio 1919 Don Calderer riporta Chiesetta Madonna dei Broli rovinata internamente nell’altare esternamente nel tetto, in sacrestia. Dal Campanile della chiesa Madonna dei Broli bruciate le porte, le scale, rubate le 2 campanelle. Il 6 maggio 1922 il parroco elenca nuovamente e con maggiore precisione i danni di guerra

XX - 1980 (realizzazione chiesa intero bene)

domenica 7 agosto 1927 viene inaugurato il restauro della chiesa. Nei anni Settanta - Ottanta, la chiesa è stata oggetto

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