Seicento per l’addio a Dino Il prete: «Siamo sconvolti»
A Formeniga l’ultimo abbraccio al caporeparto morto alla Garbellotto Botti Commossi i colleghi e i titolari, lo strazio della famiglia. L’inchiesta va avanti
VITTORIO VENETO. «Perché proprio Dino?» L'interrogativo è risuonato anche ieri nella chiesa di Formeniga durante l'omelia di don Primo Tegolotti per l'ultimo composto ma straziante saluto a Dino Corocher, il mastro bottaio di 49 anni ucciso mercoledì da una scheggia di legno nell'azienda di Garbellotto Botti a Conegliano. Seicento persone hanno sfidato il caldo torrido dentro e fuori la chiesa per rendere omaggio all'uomo ligio e onesto. «Questa partenza ci ha sconvolto tutti», ha detto don Primo dal pulpito, «è...
Pubblicato su La Tribuna Di Treviso