«Manuel non aveva alcuna arma con sé»
Il suocero di Major: «Pistola puntata, un’invenzione del vigilante». Tabulati telefonici al setaccio per trovare i complici
VEDELAGO. «Se dovessi morire, voglio donare i miei organi». Di recente Manuel Major, 37 anni, originario di Cusignana, aveva avuto il presagio che la sua vita, scandita da rapine, processi e carcere, potesse finire in un modo così tragico. Per questo motivo aveva confidato ai suoi familiari questo desiderio. «Abbiamo voluto esaudirlo», spiega il suocero, Luigi Bottega, originario di San Donà.
I familiari hanno lasciato il “presidio”, davanti al padiglione del reparto di neurochirurgia del Ca’ Foncello, dove Manuel Major...
Pubblicato su La Tribuna Di Treviso