Bandito morto, la famiglia ora vuole i danni
Rapina a Ponte di Nanto, i congiunti del trevigiano Cassol: «Chi ha sbagliato sparando o con parole esagerate deve pagare»
VICENZA. «Chi ha sbagliato, sia sparando, sia con parole esagerate, deve pagare». I parenti di Albano Cassol, il nomade di 41 anni morto a Ponte di Nanto, sono quanto mai decisi. La compagna Cristina, incinta, e suo padre Diego, da Fontanelle nel Trevigiano dove vivono in un campo, non alzano la voce ma le parole sono decise. Spiegano di «non sapere nulla del progetto di Albano e della rapina», di essere «amareggiati per la tragedia» e le modalità con...
Pubblicato su La Tribuna Di Treviso