Investito e ucciso in bici, al funerale di Dino Calzavara l’appello per la sicurezza stradale
Durante il funerale l’omelia di don Giovanni Salvalaggio, cappellano del cimitero di San Lazzaro, si trasforma in un appello alla sicurezza stradale
«Troppo caos sulle strade. Guai se ti fermi, bisogna sempre correre. Non si può andare avanti così, non sono belle le città così. Io stesso ho paura a prendere la bici. Chiediamo all’amministrazione comunale ciclabili sicure».
L’omelia di don Giovanni Salvalaggio, cappellano del cimitero di San Lazzaro, si trasforma in un appello alla sicurezza stradale.
È successo stamane martedì 2 luglio, nella chiesetta del cimitero maggiore, al funerale di Dino Calzavara, bancario in pensione, morto a 80 anni lo scorso 19 giugno, dopo essere stato investito da un’auto, in sella alla propria bici, in viale Europa a Treviso.
Le esequie, non trovando parenti, sono state rese possibili, dopo lunga attesa, grazie a una benefattrice.
Una quindicina di persone, fra cui diversi vicini di casa, l’hanno salutato per l’ultima volta. Calzavara non aveva documenti al momento dell’incidente: viveva solo in via San Liberale a Treviso, il riconoscimento è avvenuto dopo tre giorni.
Venerdì scorso, in suo ricordo, Fiab Treviso aveva promosso una manifestazione in viale Europa.
Pubblicato su La Tribuna Di Treviso