L’addio a Giulia Mauri: «Ricorderemo la tua gentilezza e i tuoi occhi»
Chiesa gremita per i funerali della donna travolta e scaraventata nel Botteniga in Strada Ovest da un furgone
«Lo sguardo di Giulia ci può aiutare in questo momento di smarrimento. I suoi occhi, la sua gioia profonda e limpida vivranno nei nostri ricordi». Così il celebrante, oggi venerdì 14 giugno, nel giorno dell'addio nella chiesa del Sacro Cuore, tratteggia la figura di Giulia Mauri, morta a 37 anni dopo essere stata travolta in Strada Ovest (a Treviso) lunedì 3 giugno da un furgone e scaraventata nel Botteniga, mentre era in sella alla propria bici e si stava recando dai genitori per la pausa pranzo.
La chiesa piena, un abbraccio collettivo che riunisce i familiari e il sindaco Mario Conte, i primi soccorritori della ragazza e una delegazione dei vigili del fuoco, amici di una vita e una rappresentanza della Ren Bu Kan, la società di karate legata a doppio filo a Giulia.
A inizio funzione è stata letta una lettera dei familiari: «Ringraziamo i soccorritori e la vicinanza espressa da tante persone. Il vuoto non si potrà colmare, ma ricorderemo sempre gentilezza, labbra e occhi di Giulia». Don Giovanni, parroco del Sacro Cuore: «Qui Giulia è cresciuta, qui aveva frequentato l'oratorio. Qui è sempre vissuta prima di trasferirsi un anno fa a San Pelajo. La sua morte ci ha spezzato il cuore».
Lunedì scorso, a una settimana dalla morte, Susanna Maggioni, presidente Fiab Treviso (Federazione italiana ambiente e bicicletta), aveva organizzato un flash mob, una "biciclettata umana" composta da una quarantina di persone, sul luogo dell'incidente in viale della Repubblica (con striscioni eloquenti: "Fermiamo la strage").
Era stata l'occasione per sensibilizzare sulla tutela dell'utenza debole (pedoni e ciclisti) e per rivolgere un appello all'amministrazione comunale: «Strada Ovest va messa in sicurezza con rallentatori e segnaletica».
Pubblicato su La Tribuna Di Treviso