In evidenza
Sezioni
Annunci
Quotidiani NEM
Comuni
  • Home
  •  > Notizie
  •  > Omicidio del Piave, Battaggia resta in carcere

Omicidio del Piave, Battaggia resta in carcere

Il Riesame ha bocciato il ricorso con cui le legali chiedevano la scarcerazione del 73enne accusato dell’omicidio di Anica Panfile

Il tribunale del Riesame ha respinto il ricorso dei legali di Franco Battaggia, in carcere per l’omicidio di Anica Panfile, la cuoca rumena trovata senza vita il 21 maggio scorso nella acque del Piave in località Palazzon a Spresiano. Il 77enne non sarà dunque scarcerato, i giudici si sono riservati alcuni giorni per le motivazioni.

Gli investigatori sono arrivati a Battaggia dopo aver scoperto che era stata l’ultima persona a vedere in vita la donna rumena, madre di 4 figli, nella sua casa di via Europa ad Arcade. Da lì, secondo i carabinieri, sarebbe uscita morta con Battaggia che avrebbe trasportato il cadavere della donna fino al Piave dove poi se ne sarebbe sbarazzato gettandolo in acqua.

Tre giorni più tardi il corpo della ex dipendente del Tiburon è stato trovato nelle acque del Piave ma solo l’autopsia, affidata al medico legale Antonello Cirnelli, avrebbe dato la certezza che Anica Panfile era stata prima colpita alla testa molte volte con un oggetto contundente e poi soffocata, tappandole con le mani bocca e naso con molta forza.

Nel corso della perquisizione e dei rilievi dei carabinieri del Ris di Parma nella casa di Arcade dove Anica sarebbe stata ammazzata, sarebbero state trovate tracce biologiche della donna e anche una micro-traccia di sangue su un tappeto, che sarebbe servito a Battaggia per avvolgere il corpo di Anica e caricarlo sul suo pick-up bianco.

Sul possibile movente si è parlato di questioni economiche e di droga, legati al consumo di cocaina da parte della vittima. Un particolare emerso dalle analisi di laboratorio effettuate sui tessuti e capelli prelevati dalla vittima nel corso dell’autopsia.

Pubblicato su La Tribuna Di Treviso