L’ex mafia del Brenta Franco Battaggia indagato e portato via per l’omicidio di Anica
L’uomo è stato prelevato dai carabinieri lunedì mattina e condotto in caserma assieme al suo cane. Sequestrata anche l’auto e il pick up. Sigilli alla casa, perquisizioni in corso
È indagato per omicidio Franco Battaggia, l'imprenditore trevigiano ex datore di lavoro di Anica Panfile, la donna di 31 anni, mamma di 4 figli, trovata morta sul greto del fiume Piave, a Spresiano (Treviso) il 21 maggio scorso. I Carabinieri del Nucleo investigativo trevigiano hanno eseguito stamani perquisizioni nella casa di Battaggia, ad Arcade (Treviso), alla pescheria dell'uomo, situata a Spresiano (Treviso) e alle sue automobili.
Battaggia aveva riferito nei giorni successivi di avere avuto un colloquio con lei nella propria abitazione per normali questioni connesse a documenti fiscali. In base all'autopsia, Panfile non sarebbe morta annegata ma per una serie di ferite inferte in più parti del corpo.
La donna era già morta quando qualcuno l’ha abbandonata nel fiume
Battaggia è tra le persone sentite dalla magistratura nei giorni successivi al ritrovamento del corpo della donna. Il suo nome è piuttosto noto alle cronache criminali degli anni Ottanta e Novanta in Veneto, e all'epoca era considerato un "boss" della malavita trevigiana. Tra i i due vi sarebbero stati rapporti di lavoro: Panfile faceva la domestica. L'indagine ha avuto una svolta decisa nel momento in cui l'autopsia svolta dal consulente Antonello Cirnielli ha stabilito che la donna era già morta quando qualcuno l'ha abbandonata nel fiume, gettata da un vicino viadotto dell'autostrada A27, che corre a circa un chilometro dal punto nel quale è stato rinvenuto, il 21 maggio scorso, incagliato in un'ansa del Piave, in pochi centimetri d'acqua. L'ultima volta che Anica Panfile è stata vista risale al pomeriggio di giovedì 18 maggio, ad Arcade (Treviso), poi ne sono state perse le tracce.
Anica Panfile, la 31enne romena trovata morta domenica scorsa nelle acque del Piave, non si è suicidata. E' stata uccisa. A questa conclusione è giunta la Procura di Treviso,
Non è escluso che chi voleva liberarsene l'abbia gettata dal vicino viadotto dell'autostrada A27, che corre a circa un chilometro dal punto nel quale il cadavere della giovane romena, madre di quattro figli, è stato rinvenuto, incagliato in un'ansa del Piave, in pochi centimetri d'acqua. Le ferite al volto e i traumi alla testa, secondo l'esito autoptico, sarebbero stati causati da colpi sferrati con un corpo contendente, quando la donna era ancora viva. Secondo il Procuratore Marco Martani, alla base del delitto potrebbe esservi un contrasto per questioni lavorative. È questo lo scenario su cui si concentrano le indagini, con l'esame della rete di relazioni e dei tabulati telefonici della donna. Procura e Carabinieri di Treviso stanno riannodando i tasselli delle testimonianze di chi l'ha vista in vita per l'ultima volta, nel pomeriggio di giovedì 18 maggio ad Arcade (Treviso), prima che sparisse. Altri elementi utili sarebbe stati raccolti dall'esame delle immagini dalle telecamere di sorveglianza del paese.
Pubblicato su La Tribuna Di Treviso