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Colpito da infarto all’uscita dal tribunale di Mestre: muore a 42 anni

Mauro Maso di Santa Maria di Sala si è sentito male dopo un’udienza per una questione di confini di un terreno. Lavorava alla Zin di Massanzago

Fulminato da un infarto mentre esce dal Tribunale di Venezia. E’ morto così Mauro Maso, 42 anni, di Sant’Angelo di Santa Maria di Sala, dipendente della ditta di lavorazioni meccaniche Zin di Massanzago.

La tragedia venerdì 12 maggio, dopo l’udienza per una questione riguardante i confini di un terreno. Un’udienza di routine, che non presentava problemi.

«Io ero al lavoro e ho saputo che era andato tutto bene», dichiara Davide Maso, il fratello, «Erano tranquilli. Invece poco dopo ci è arrivata la notizia che Mauro aveva avuto un arresto cardiaco e non c’era stato niente da fare. Mio fratello l’anno scorso aveva avuto dei problemi, ma ci aveva detto che dalle visite fatte ultimamente era tutto a posto».

In Tribunale, venerdì mattina, Maso non era solo, con lui c’era uno dei fratelli della compagna. «Dovevo essere anch'io in Tribunale con loro due», afferma Paolo Faleschini, il cognato di Maso, «ma per lavoro non potevo così lo aveva accompagnato mio fratello. A udienza fatta sono usciti dall’aula e si sono messi a ridere e a scherzare, ma due minuti dopo Mauro è crollato a terra, in Tribunale. Sono intervenuti subito a soccorrerlo i carabinieri del Tribunale, sembra con un defibrillatore. Hanno tentato per diverso tempo e sembrava che rispondesse. Ma trasportato all’ospedale dell’Angelo di Mestre dopo 40 minuti hanno confermato la morte. Sono stato io ad avvertire mia sorella dell’accaduto, lei non voleva crederci. Mi state prendendo in giro, mi ha detto. Purtroppo era vero».

Il cognato ricorda che l’anno scorso Maso si sentiva debole ed era andato al Pronto Soccorso: «Era arrivato in tempo perché il cuore stava spegnendosi piano. Un mese fa si era sottoposto all’ultima visita ed era stato trovato tutto perfetto».

Per Tiziana, compagna di Mauro da vent’anni, è un vero e proprio dramma.

«Mauro era un bravo ragazzo», dice ancora il cognato, «un grande lavoratore. Lavorava sia in fabbrica che nei campi, non si fermava mai. Lascia un grande vuoto in tutti noi».

Un giudizio che il suo titolare condivide: «L’avevo assunto a settembre, prima aveva lavorato per quasi 20 anni da Ortoromi a Borgoricco. Era un ragazzo che si impegnava, uno dei nostri», dichiara commosso Fabio Zin.

Il funerale di Maso non è stato ancora fissato, potrebbe essere disposta l’autopsia per capire la reale causa del decesso.

Pubblicato su La Tribuna Di Treviso