Sparatoria di S. Bona Spunta l’ipotesi del colpo di rimbalzo
Manca il proiettile. Sono stati eseguiti ieri gli ulteriori accertamenti neuropatologici sul corpo di Domenico “Joco” Durdevich, il 52enne ucciso dal nipote 36enne plurupregiudicato Branko, che gli ha sparato alla testa l’8 febbraio. La morte dello zio, è avvenuta a marzo, dopo tre settimane di agonia. L’anatomopatologo, Alberto Furlanetto, che ieri ha approfondito gli esami, conferma che il bossolo non c’era nel cervello dell’uomo nè nel cranio, ma quello che si vedeva dalle tac, era un pezzo di osso, entrato...
Pubblicato su La Tribuna Di Treviso