«Chaka in isolamento in carcere Perché una misura tanto dura?»
Ristretti Orizzonti: «Incomprensibile per un ragazzo». Khezraji: «Forse qualche giudice ha sbagliato»
«Come ti senti, vuoi prendere un po’ d’aria?». «No grazie, rimango in cella». L’agente della polizia penitenziaria è passato alle 13.30 di giovedì per chiedere se Chaka Ouattara, il giovane di appena 23 anni dell’ex Caserma Serena accusato di essere uno dei fomentatori delle rivolte dell’11-12 giugno, voleva uscire qualche minuto, perché essendo sottoposto a sorveglianza speciale, avrebbe dovuto essere accompagnato da solo. Ma non aveva voglia, quel giorno, nemmeno di assaggiare l’aria. Niente aveva più senso, per lui....
Pubblicato su La Tribuna Di Treviso