«Vado e porto a casa il corpo di mio figlio»
La morte di Giorgio Gheno: il padre attende il via libera dall’ambasciata per partire, ma i tempi potrebbero essere lunghi
LORIA. Pronto a partire da un momento all’altro per riportare a casa il corpo di suo figlio, morto in Uzbekistan in circostanze ancora tutte da chiarire. «Siamo costantemente in contatto con l’ambasciata: purtroppo la normativa è molto complicata e potremmo andarci a riprendere nostro figlio solo quando saranno concluse tutte le procedure. Potrebbe volerci anche più di un mese»: sono le parole, gonfie di dolore, di Giuliano Gheno, padre di Giorgio, il giovane di 27 anni di Bessica ritrovato senza...
Pubblicato su La Tribuna Di Treviso