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«Accuse ingiuste, Cristiano era prudente»

Il fratello Simone Di Paolantonio chiede silenzio: «Le mie nipotine ora vivono con noi, vanno protette»

PORDENONE. E’ una stata doccia fredda, per Simone Di Paolantonio, la notizia dell’apertura del fascicolo per omicidio-suicidio, da parte della procura, nei confronti del fratello Cristiano. «Lui guidava così, andava sempre lento e, quando sorpassava, mica accelerava: andava in terza e all’ultimo rientrava – ha spiegato Simone –. Non credo possa aver fatto quello che viene ipotizzato».

Il fratello non nasconde che, prima l’incidente di domenica e poi quello tragico, mortale, di lunedì, gli abbiano fatto sorgere qualche perplessità, immediatamente...

Pubblicato su La Tribuna Di Treviso